sabato 10 gennaio 2015

Palena. Madonna dell'Altare

Edicola Sacra
Comune di Palena (Chieti)
Via Santuario (SS 84)
Nota: Madonna dell'Altare
Santuario di Santa Maria dell'Altare







Il Santuario di Madonna dell'Altare
All'inizio della sua lunga vita eremitica, dopo i primi giorni passati nei pressi di  Castel di Sangro, Pietro da Morrone attraversò la zona degli altipiani e scese nella valle dell'Aventino.
La maggior parte degli autori colloca la data di tale arrivo intorno al 1235-36.
Il santo rimase quasi tre anni in una grotta scavata sotto un enorme masso che  secondo lo Stefaneschi era "tanto angusta e bassa che vi stava a disagio e quando si sollevava diritto e quando vi giaceva disteso".
Il santuario, poco più in alto, risale probabilmente al XIV secolo e fu costruito dai celestini forse per ricordare la presenza in quei luoghi del fondatore dell'ordine.
I celestini tennero il santuario ed il piccolo convento fino al 1807, anno in cui l'ordine, insieme a tanti altri, fu abolito.
Provvide, negli ultimi due secoli, la famiglia dei baroni Perticone a mantenere in piedi l'edificio. Nel 1970 lo donarono al comune di Palena.
Sull'origine del nome, di là da tante ipotesi complicate, mi sembra che la posizione del santuario e quella della roccia su cui sorge facciano naturalmente pensare appunto ad un altare.
Del resto il medesimo termine si ritrova più in alto, sulla Majella, nella Cima dell'Altare e nell'Altare dello Stincone. L'aspetto dell'edificio é quello di una casa di benestanti: infatti la sua utilizzazione estiva da parte dei proprietari rese necessari già nell'ottocento restauri ed accomodi.
Fonte: Realizzazione archeoclub Pescara - Coop. Majambiente



Palena. Madonna dell'Altare

Benefattrice Maria Grazia Perticone


A
MARIA GRAZIA PERTICONE
L'AFFLITTO CONSORTE
LIBERATORE CROCE NANNI
10 NOVEMBRE 1860  



COMUNE DI PALENA
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PALENA MURO QUESTA LAPIDE A GRATO
RINGRAZIAMENTO ALLA NOBILE FAMIGLIA DEI BARONI PERTICONE CHE DELLA
MADONNA DELL'ALTARE FECE GENTILE E GENEROSO DONO, PUR SE FRA  
LE SUE MURA RIPOSANO DA LUNGHI TEMPI RESTI DI AVI
DELL'ANTICO MEDIOEVALE SANTUARIO CHIESA FORTEZZA CHE RISUONO DELLA
PREGHIERA UMILE DEL FRATE EREMITA CHE I TEMPI ANGIOINI VOLLERO PAPA
- CELESTINO V - LA GENTILIZIA FAMIGLIA AFFIDA NEL DISTACCARSENE
LA CURA AI BUONI PALENESI
PERCHÈ RICORDINO, PERCHÈ IL LUOGO RIMANGA DI CULTO, PERCHÈ DAL 
MATERIALISMO ATTUALE CONSERVINO E DIFENDANO LA SECOLARE MALIA DI
POESIA DELLA TRADIZIONE NEL RITO DEL PELLEGRINO, CHE AL SUBITO APPARIR
DELLA "MADONNA", EROMPE NEL CARO CANTO ANTICO.
EVVIVA MARIA ...... MARIA EVVIVA !
L'ALTO SILENZIO DEL BOSCO IMMENSO NE RIPETA PER SEMPRE L'ECO.
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PALENA
ANNO 1966-1972


Tu
Soave Madonnina dell'altare
volesti maternamente proteggermi;
nella mia perigliosa evasione,
da questo Eramo
nella notte tra il 16-17 - novembre 
1943 - quando qui regnava il 
terrore tedesco.
Oggi,
sciogliendo un grato ardente voto
del cuore genuflesso e commosso
vengo a ringraziarti
o dolce Maria,
della grazia benignamente
concessami 2 Luglio 1954
Rocco Pollice



Madonna dell'Altare 
Incastonato sulle pendici del Monte Porrara a circa 1300 m.di quota, l'Eremo della  Madonna dell'Altare é testimone da secoli della vita ascetica di Pietro da Morrone, l'eremita nato in Molise nel 1215, che nel 1235 circa si ritirò in preghiera per tre anni in una grotta sul monte.
Nel 1294 Pietro da Morrone ricevette la nomina a Papa con il nome di Celestino V: era il 29 agosto del 1294 quando fu consacrato Papa nella Basilica di Collemaggio in L'Aquila, che egli stesso aveva fatto edificare. Il suo pontificato durò solo cinque mesi, perché rinunciò volontariamente alla tiara, da cui il celebre appellativo di "colui che per viltade fece il gran rifiuto" attribuitogli da Dante nella Divina Commedia (Verso il 60° del III Canto dell'Inferno).
Per raggiungere l'eremo si attraversa la fascia di vegetazione che, dal bosco misto alla faggeta, ricopre l'intero percorso. Lungo il tragitto la natura avvolge il visitatore attento con la sua biodiversità e contemporaneamente spinge la mente verso suggestioni che collimano con lo spirito proprio dei luoghi più mistici della Majella.

Madonna di Lourdes (Grotta) nei pressi del Santuario




O CRISTO,
LA LEALTÀ DI ESSERTI FEDE
L'ARDOISE DI DIFENDERTI
L'ONORE DI SERVIRTI
IL DESIDERO DI AMARTI
L'ONORE DI ADORARTI
TI CHIEDIAMO
PER LA TUA E NOSTRA MADRE
VERGINE MARIA (DIM)
I GIOVANI CAMPEGGISTI DI VASTO
PARR. S.PIETRO 1963

Il cippo della Croce






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La parola tabernacolo (in latino Tabernaculum - diminutivo di Taberna dal significato di Dimora), nella tradizione ebraica e cristiana significa il luogo della dimora di Dio presso gli uomini. Comunemente, nelle lingue moderne, con tabernacolo si intende una struttura a forma di scatola presente in tutte le chiese cattoliche e di altre confessioni cristiane nella quale sono conservate le ostie consacrate dopo la Celebrazione Eucaristica. Il termine tabernacolo è utilizzato anche come sinonimo per le edicole sacre o edicole votive (definite nel nord est d'Italia anche coi nomi di capitelli o santelle) che proteggono un'immagine sacra oggetto di culto, sia all'interno delle chiese, sia lungo le strade, sulle facciate delle case, o nelle campagne. (Da Wikipedia

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